Il disegno di legge di Bilancio 2024, approdato in Parlamento il 31 ottobre, prevede un taglio del cuneo contributivo “rafforzato” alle lavoratrici madri.
L’articolo 37 della bozza prevede infatti uno sgravio totale dei contributi a carico delle lavoratrici , pari al 9,19% della retribuzione imponibile, sempre che:
- siano assunte a tempo indeterminato
- abbiano due o più figli.
Questo sconto aumenterà l’importo netto della retribuzione e avrà impatto diverso sulle lavoratrici con redditi sopra e sotto i 35mila euro in quanto queste ultime già godono dell’esonero parziale del cuneo fiscale .
Il nuovo incentivo intende favorire l’occupazione femminile e sostenere le famiglie.
Vediamo di seguito maggiori dettagli e i possibili effetti, ricordando sempre che il testo del disegno di legge deve essere approvato dal Parlamento prima di entrare in vigore.
Sgravio contributivo madri 2024
L’art 37 della bozza di legge di bilancio come detto prevede due diverse misure:
1) per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026
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- l’ esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di 3 o piu figli , con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico
- fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo,
- nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
2) Lo stesso esonero:
- è destinato alle lavoratrici madri di due figli (sempre con contratto a tempo indeterminato, ed esclusi i rapporti di lavoro domestico)
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- fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
In entrambi i casi resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, cioè il calcolo della pensione non prevede riduzioni.
La bozza della manovra prevedeva la misura per il triennio 204206 mentre è stato specificato in occasione della presentazione al Senato che per le madri di due figli la misura potrebbe essere limitata al 2024.
Sconto contributivo madri : due categorie e diversi benefici
Secondo la stima contenuta nella relazione tecnica al Ddl, il nuovo esonero riguarderà circa i 6% delle donne occupate.
È destinato infatti alle 570.475 lavoratrici con due o piu figli che risultano ad oggi all’INPS
La platea della nuova decontribuzione per le madri risulta dunque molto limitata : su 9,74 milioni di occupate nel 2022, a beneficiare del nuovo sgravio, come detto, saranno circa il 6 per cento del totale.
Sono escluse le lavoratrici dipendenti con contratti a tempo determinato (1,48 milioni), le libere professioniste (482mila), le lavoratrici autonome (751mila), oltre alle lavoratrici domestiche. e ovviamente le lavoratrici senza figli o con un figlio unico.
La misura incide in maniera diversa in quanto le lavoratrici dipendenti con redditi sotto i 35mila euro già beneficiano del taglio del cuneo fiscale introdotto dal Governo Draghi nel 2021 e confermato .
I benefici riguardano infatti
1)lavoratrici con retribuzioni lorde fino a 35mila euro, che già beneficiano del taglio del cuneo contributivo (del 7% fino a 25mila euro di paga lorda o del 6% fra 25mila e 35mila euro) si vedranno confermare il taglio attuale – come previsto dalla manovra per il 2024 – e , se madri di due o piu figli in aggiunta, avranno un ulteriore sconto sui contributi a loro carico, di due o tre punti percentuali.
2)Le lavoratrici con retribuzioni superiori a 35mila euro all’anno, invece, che finora non hanno avuto accesso all’esonero contributivo generalizzato, e se hanno due o più figli e sono assunte stabilmente, accederanno direttamente da gennaio allo sconto del 9,19 per cento ( per 1 anno se hanno due figli, per 3 anni se hanno almeno tre figli).
Esonero contributivo madri: risparmi limitati
Un articolo a pag. 6 del Sole 24 ore , fa l’esempio di una dipendente con due figli, con retribuzione imponibile mensile imponibile ai fini previdenziali di 1.500 euro, potrà avere uno sconto contributivo complessivo, con relativo aumento in busta paga rispetto ad oggi, di circa 138 euro invece che 105.
Invece una dirigente con figli e titolare di un imponibile previdenziale di 5.600 euro mensili che non ha avuto finora il taglio del cuneo contributivo perché il reddito supera i 35mila euro annui, potrà avere il taglio massimo stabilito dalla legge ( 250 euro al mese x 12 mesi) ma dovrà comunque versare circa 256 euro di contributi .
In tutti i casi con il taglio contributivo l’imponibile fiscale sarà più alto .