Pensione casalinghe 2024, puoi averla anche senza aver versato i contributi.

Anche se si tratta di un’attività che spesso viene sottovalutata e data per scontata, dedicarsi alla cura della casa e ad accudire i familiari è un vero e proprio lavoro, spesso tanto faticoso e logorante quanto quello prestato al di fuori delle mura domestiche.

Questo lavoro non viene retribuito e – stando così le cose – sembrerebbe che per la casalinga (o il casalingo) non ci sia neppure la possibilità di vedersi riconosciuta una pensione, una volta raggiunta una certa età e dopo aver trascorso tanti anni occupandosi della casa e dei bisogni dei propri cari.

La realtà, per una volta, è migliore di quanto molti si aspettano: infatti anche le casalinghe possono andare in pensione; e la pensione verrà versata proprio dall’INPS.

Chi può iscriversi al Fondo Casalinghe e Casalinghi?

L’iscrizione al Fondo è consentita sia alle donne che agli uomini. Esiste un preciso requisito anagrafico per potersi iscrivere, vale a dire un’età compresa fra i 16 e i 65 anni.

Come funziona, in concreto, il Fondo Casalinghe e Casalinghi?

In realtà il meccanismo è piuttosto semplice: se ci sono i requisiti per l’iscrizione (che spetta all’INPS verificare), la domanda è accolta automaticamente.

L’accoglimento della domanda viene comunicato all’interessato, che potrà così cominciare a versare i contributi (a questo scopo l’INPS fornirà tutte le informazioni necessarie).

L’iscrizione si considera attiva dal 1° giorno del mese di presentazione della domanda e rimane valida anche se non si effettuano versamenti.

Ma quali sono i requisiti per iscriversi al Fondo Casalinghe e Casalinghi?

Diciamo subito che, oltre al requisito anagrafico (età) che abbiamo visto prima, la normativa vigente stabilisce anche quelle che vengono chiamate “condizioni ostative”, cioè circostanze e situazioni che impediscono l’iscrizione.

Quindi, in particolare, chi richiede l’iscrizione al Fondo Casalinghe e Casalinghi:
  1. non deve essere titolare di pensione diretta; quindi, come da tempo ha chiarito l’INPS (circolare del 20 dicembre 2001, n. 223), al Fondo Casalinghe e Casalinghi possono iscriversi i titolari di pensione ai superstiti;
  2. non deve svolgere attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale sussista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale o, se svolge un’attività lavorativa anche continuativa ma prestata a orario ridotto, si avrà la contrazione, ai fini del diritto alla pensione casalinghe, del corrispondente periodo di assicurazione obbligatoria.
In particolare, possono verificarsi le seguenti situazioni:
  • lavoratori dipendenti (con esclusione dei lavoratori domestici, dei lavoratori agricoli e degli apprendisti, nonché dei periodi figurativi accreditati per servizio militare) quando, applicando alla retribuzione annua pensionabile i minimali retributivi, risultino accreditabili un numero di settimane inferiori a quelle effettivamente lavorate;
  • lavoratori domestici, quando per ciascuna settimana lavorata non risulti una contribuzione media corrispondente ad almeno 24 ore lavorative;
  • lavoratori agricoli, quando non prestino attività corrispondente ad almeno 270 giornate annue;
  • lavoratori parasubordinati, quando il versamento non corrisponde al minimale di reddito fissato per la Gestione Commercianti.

Come si presenta la domanda di iscrizione al Fondo Casalinghe e Casalinghi?

Esistono varie modalità per iscriversi al Fondo pensione casalinghe.

La prima modalità, più immediata e comoda – si può fare anche da casa – è quella online: naturalmente bisogna accedere al servizio sul portale INPS con le proprie credenziali (SPID, CIE, CNS) e compilare un apposito modulo. Completata la procedura, il sistema rilascerà una ricevuta dell’avvenuta presentazione.

A questo punto, spetterà all’INPS verificare in un momento successivo il possesso dei requisiti per l’iscrizione e di confermare o meno l’efficacia dell’iscrizione stessa.

Se la verifica ha esito negativo, il rigetto della domanda verrà comunicato con raccomandata.

Infine, la domanda può essere presentata anche rivolgendosi a patronati e intermediari dell’Istituto.

Quanto bisogna versare al mese al Fondo Casalinghe?

In realtà sarà l’INPS a comunicare l’importo da versare mensilmente; diciamo però che il contributo minimo si aggira sui 26 euro al mese. Dobbiamo anche precisare che, se i contributi versati al Fondo Casalinghe non vengono utilizzati, non potranno essere sfruttati per altre finalità.

Quali sono i requisiti per la pensione sociale?

  1. età pari ad almeno 67 anni;
  2. possesso della cittadinanza italiana o di un Paese europeo e iscrizione all’anagrafe del proprio Comune di residenza o, in alternativa, cittadinanza di un Paese extra UE e possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo;
  3. residenza stabile e continuativa in Italia per almeno 10 anni;
  4. possesso di un reddito inferiore a un importo minimo che viene stabilito anno per anno.
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La rappresentanza sindacale dei lavoratori costituisce un elemento fondamentale del tessuto democratico del nostro paese: attraverso di essa milioni di lavoratori danno voce nelle aziende in cui lavorano ai loro diritti ed attraverso la contrattazione cercano, invece,  di realizzare un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle delle persone che vi lavorano. Il riferimento legislativo principale per la regolazione della rappresentanza sindacale in azienda si trova nella legge 300 del 20/5/1970 detta Statuto dei Lavoratori, che affida poi alla contrattazione la realizzazione dei principi in essa stabiliti.

 

Ed è proprio attraverso la contrattazione di I° e II° livello, ed il confronto con le Istituzioni, che U.N.Si.L. si fa carico non solo di rappresentare i bisogni del lavoro, ma più in generale quelli dei cittadini e delle comunità, profondamente mutati a causa delle dinamiche economiche, demografiche e migratorie di questi anni, e della recente pandemia da Covid-19, per favorire la ripresa degli investimenti pubblici e privati a partire dai bisogni prioritari dei territori.