INFORMATIVO

Ministero del lavoro: Più soldi in busta paga nel 2024

Il Consiglio dei ministri ha approvato una serie di misure per il lavoro. Aumenti fino a 100 euro in busta paga, taglio delle tasse e incentivi sui nuovi assunti.

Più soldi in busta paga, taglio delle tasse, incentivi per chi assume giovani e maggiore occupazione. Sono queste le direzioni principali verso cui si muovono i provvedimenti che hanno ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri, che si è riunito proprio l’1 maggio per dare un segnale agli italiani.

Il Cdm che si è svolto durante la Festa dei lavoratori non è solo un gesto simbolico: si tratta di una prova concreta e reale, visto che le risorse dedicate al lavoro andranno a beneficio – in particolar modo – dei redditi più bassi.

Gli aumenti in busta paga

Il taglio dei contributi previdenziali può arrivare fino al 7%, traducendosi in aumenti dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre.

Nella bozza si legge che per i periodi di paga dall’1 luglio 2023 al 30 novembre 2023 la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti percentuali è elevata a sei punti percentuali, “fermi restando l’ulteriore incremento di un punto percentuale dell’esonero disciplinato dal medesimo primo periodo e quanto previsto dal secondo periodo“.

In sostanza dovrebbe essere elevata a 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e a 7 punti per i redditi fino a 25mila euro.

Si deve tenere in considerazione che nel giro pochi mesi si interviene con una misura a sostegno delle famiglie e il governo era già intervenuto in manovra. Intervenire vuol dire che è necessario dare sostegno alle famiglie, tutto ciò che si fa a vantaggio lavoratori“, ha dichiarato il ministro Calderone.

L’assegno di inclusione

Dal primo gennaio 2024 scatterà l’Assegno di inclusione, la misura nazionale che si pone l’obiettivo di contrastare la poverà e favorire percorsi di inserimento sociale e di politica attiva del lavoro.

Per il prossimo anno è prevista una spesa complessiva di 5.472,7 milioni di euro, che salirà a 5.695,0 milioni per il 2025 fino ad arrivare a 6.434,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033.

In tal modo l’Assegno di inclusione andrà a sostituire il reddito di cittadinanza. È riconosciuto a garanzia delle necessità di inclusione dei componenti di nuclei familiari con disabilità, minorenni o con almeno 60 anni di età. I requisiti sono un Isee non superiore a 9.360 euro e un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di 6mila euro annui.

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  • Permessi per assistenza ai disabili

La formazione rappresenta  un valore  in quanto momento di crescita personale e professionale, ed al contempo un investimento “intangibile” per il futuro.

U.N.Si.L, da sempre, si adopera per l’adeguamento  e  la riqualificazione della forza lavoro esistente.

La formazione  intesa come un insieme di momenti, di contenuti e di attività, accompagnata da  un efficace metodo di apprendimento, accresce le  qualità  del soggetto, rendendolo padrone del proprio cammino professionale, e come tale competitivo all’interno di un mercato del lavoro sempre più complesso ed esigente,  mentre  per chi è già inserito in un contesto lavorativo contribuisce al miglioramento delle proprie prestazioni, contribuendo di converso anche ad  aumentare il proprio rendimento all’interno dell’azienda.

L’ Ufficio Legale esprime l’impegno di U.N.Si.L. per la tutela e la difesa dei diritti di tutti i lavoratori.
Con una rete di legali convenzionati, dotati della  massima esperienza e specializzazione, presenti su tutto il territorio nazionale e coordinati dall’ufficio legale centrale, viene assicurata ai propri iscritti un’assistenza continua e qualificata, non solo  in  materia giuslavoristica e  previdenziale, ma anche in tutti gli altri settori che possono interessare i propri iscritti, come  liti condominiali, locazioni, infortunistica, controversie mediche e sanitarie, controversie in materia di contratti, separazioni e divorzi, cause ereditarie, divisioni, a tariffe agevolate.

Tra i compiti che U.N.Si.L.si impegna a rivestire rientra l’attività di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, ovvero  di ricerca, selezione, e ricollocazione del personale.

U.N.Si.L. supporta costantemente i propri iscritti  in cerca di occupazione. L’attenzione è rivolta non solo ai giovani, che si apprestano a fare il loro ingresso, per la prima volta, nel modo del lavoro, ma anche a disoccupati, cassintegrati, e  persone con disabilità, pianificandone in modo efficace la candidatura, mediante un’attenta analisi di conoscenze e capacità personali, comparate con le richieste  provenienti dalle esigenze di mercato, raccolta dei curricula,  preselezione, costituzione di banche dati, redazione di  un progetto professionale, ed effettuazione, su richiesta del committente.

La rappresentanza sindacale dei lavoratori costituisce un elemento fondamentale del tessuto democratico del nostro paese: attraverso di essa milioni di lavoratori danno voce nelle aziende in cui lavorano ai loro diritti ed attraverso la contrattazione cercano, invece,  di realizzare un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle delle persone che vi lavorano. Il riferimento legislativo principale per la regolazione della rappresentanza sindacale in azienda si trova nella legge 300 del 20/5/1970 detta Statuto dei Lavoratori, che affida poi alla contrattazione la realizzazione dei principi in essa stabiliti.

 

Ed è proprio attraverso la contrattazione di I° e II° livello, ed il confronto con le Istituzioni, che U.N.Si.L. si fa carico non solo di rappresentare i bisogni del lavoro, ma più in generale quelli dei cittadini e delle comunità, profondamente mutati a causa delle dinamiche economiche, demografiche e migratorie di questi anni, e della recente pandemia da Covid-19, per favorire la ripresa degli investimenti pubblici e privati a partire dai bisogni prioritari dei territori.