Inclusione sociale e lavorativa: gli strumenti dal punto di vista delle aziende
Le nuove misure per l’inclusione sociale e lavorativa nascono per superare il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di misure destinate a contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale e lavorativa attraverso percorsi di inserimento sociale, di formazione e di attivazione al lavoro.
In particolare, i due nuovi strumenti che vengono attivati in base ai bisogni e alle possibilità di ciascuno sono:
Supporto per la Formazione e il lavoro
Assegno di Inclusione
Aziende
Tali strumenti si basano sul coinvolgimento delle aziende in una rete partecipata che faciliti l’inserimento lavorativo. Alle aziende che operano all’interno della nuova piattaforma di politiche attive del lavoro, contribuendo all’inclusione sociale e lavorativa delle fasce deboli e delle famiglie fragili, vengono riconosciuti incentivi alle assunzioni come:
- l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un periodo massimo di 12 mesi, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua;
- l’esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in alcuni casi. Cioè in quello di assunzione con contratto subordinato a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale. Ma per un periodo massimo di 12 mesi e non oltre la durata del rapporto di lavoro, nel limite massimo di 4.000 euro annui.